13 marzo 2021 - EDITORIALE

Data di pubblicazione:
13 Marzo 2021

Avevo appuntamento alle ore 17.18 ma già alle 16.50 ero nella hall della clinica Mangioni di Lecco,  ieri pomeriggio, per fare il vaccino anti-Covid-19.

Credevo di dover fare la coda visto le aspettative della mia categoria professionale, i docenti, ma avevo davanti a me solo un collega, che aveva appuntamento tra l’altro dopo di me, alle ore 17.28.

Nel frangente l’organizzazione regionale è stata molto efficiente: Mi sono iscritto al portale sabato scorso, martedì ho ricevuto un sms sul telefonino che mi convocava per venerdì, e dopo tre giorni eccomi qui a immunizzarmi da un virus che ha fatto strage in tutto il mondo.

La notizia del giorno apparsa su tutti i giornali di morti sospette tra le forze dell’Ordine che avevano effettuato proprio quel vaccino,ha creato tanta apprensione tra i miei colleghi, molti dei quali non si sono presentati all’appuntamento.

L’infermiera molto gentile mi porge un foglio da compilare per eventuali mie patologie e allergie,  e alle 17.10 sono già davanti al medico.

“Buon pomeriggio sindaco, non pensavo proprio che avrei avuto la possibilità di vaccinare il mio sindaco…”

Il giovane medico pescatese che non conoscevo, mi infila l’ago nella spalla sinistra. Non avevo paura prima, sono del tutto rilassato e anche  orgoglioso  adesso, di dipendere stavolta da un mio amministrato.

Un lievissimo bruciore mentre il liquido entra, fa più male un prelievo del sangue.

Quindici minuti nella stanzetta di osservazione post vaccino insieme ad un paio di colleghe che non conosco.

Leggo i giornali online che riferiscono la notizia che mi sono vaccinato, la giornalista mi aveva telefonato proprio mentre ero in auto dopo aver letto la mia rubrica internet “giornalmente col sindaco”.

Il medico pescatese mi porge il certificato di vaccinazione, ci vediamo tra dodici settimane per il richiamo mi dice, saluto.

A casa sono un poco preoccupati, mia madre non voleva lo facessi, mia sorella pure,  la mia compagna invece è contenta.

Mio figlio grande da Torino dove abita mi dice che ho fatto bene, il piccolo mi abbraccia quando torno a casa.

Sono le 7.43 mentre sto scrivendo queste note e sto benone.

Nessun effetto collaterale, neanche un piccolo livido sulla spalla.

Ormai sono passate oltre 14 ore e non mi sono mai sentito meglio.

Lo avrei fatto comunque questo vaccino, i pro sono a mio avviso enormemente più alti dei contro.

Ho visto troppe persone intubate, ho sentito troppe persone piangere perché non riuscivano a respirare.

Sono stato confidente di giovani, di anziani prostrati, chiusi in casa per settimane.

Ho perso un caro amico per  questo maledetto virus,  non aveva nessuna patologia e col vaccino non sarebbe morto.

Ho avuto l’opportunità di essere uno dei primi vaccinati e l’ho usata, l’avessi rifiutata mi sarei sentito in colpa per tutte le persone che invece questa possibilità non l’hanno avuta.

Lunedì saremo ancora in zona rossa esattamente come un anno fa.

Tutti i DPCM usciti nel frangente non sono serviti a nulla e non serviranno  tutte le restrizioni che ancora ci sono e ci  saranno, se non riusciremo a debellare questo maledetto immunizzandoci.

La Scienza in tutti questi anni ha permesso di debellare malattie terribili, ancor più terribili di questo virus.

Fidiamoci della Scienza, per noi stessi ma anche  per gli altri, non lasciamo che il virus entri nel nostro corpo senza contrasto.

Buon fine settimana.

 

Salgono ancora i casi di Covid-19 a Pescate con 25 (venticinque) contagi, di cui due ricoverati in ospedale.

 

 

Ultimo aggiornamento

Lunedi 18 Settembre 2023